Tappa Arzua Pedruzo
11-08-2021
Ci sono dentro appieno, sembra di sentire Santiago unicamente per me.
Pur se non ha nulla della prima volta, ad un certo punto mi ha spiazzato la domanda che credevo aver messo fuori gioco: “perché ero in cammino?”
Mi sono sentito inerme, nella prima volta rispondevo facile e veloce dicendomi per il gusto di sfidare il mondo intero.
Oggi non è così.
Sono andato avanti per chilometri ma non ho trovato una vera risposta, quando son giunto a Pedruzo però ho pianto, senza singhiozzi.
Le lacrime scivolavano leggere quasi sospirassero che comunque è andata.
Che a volte certe risposte non hanno i tempi della ragione, bensì quelli del cuore.
Lui sa che quel perché ti sta aspettando.
Sarà lui a trovarti e comunque il cammino ti voleva.
Due cosucce: la prima è che son capitato nell’ostello municipale, come struttura meglio lasciar perdere, la seconda è che ho incontrato un pellegrino di nome Gabriele.
Un incontro veramente delizioso, abbiamo parlato per più di due ore, come fosse la cosa più semplice di sto mondo. Senza conoscerci.
Eppure era come fossimo amici da una vita, solo alla fine ci siamo accorti che non c’eravamo neppure scambiati i nomi: una cosa bellissima, proprio da cammino.
Domani sarò a Santiago, troverò Don Carlo e ci riabbracceremo chiedendomi se ho finito il cammino oppure se comincia proprio domani.
Ah, di per se domani concludendosi formalmente il cammino non essendoci più tappe non sarò presente tutti i giorni, quantunque continuerò a darvi conto dei miei movimenti.
Sperando possa interessare qualcuno. A domani amici.
Vai così Zio. Complimenti e grazie per risvegliare l’emozione della scoperta nei nostri cuori.
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